75 anni Villa Richelmy |
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Villa Richelmy da 75 anni sulla collina di San Mauro Torinese
Sono passati 75 anni da quando il servo di Dio Adolfo Barberis ha aperto a San Mauro Torinese una casa del Famulato Cristiano: allora la sua fondazione non era ancora stata riconosciuta come congregazione. L'erezione canonica come Congregazione delle Pie Sorelle del Famulato Cristiano aberra l'8 dicembre 1953.
In quel periodo era parroco di San Mauro mons. Davide Cerino (1883-1958), e la storia di Italia era segnata dalla dittatura fascista e dall'imminente scoppio della seconda guerra mondiale. I tempi non erano facili. In quei tempi viveva e operava Adolfo Barberis. sacerdote e segretario dell'arcivescovo di Torino cardinale Agostino Richelmy (1897-1923), che venne sepolto nel santuario della Consolata di Torino e la cui tomba fu progettata proprio dal segretario. L'intuizione apostolica di mons. Barberis si inserisce in quella lunga scia di santità, sacerdotale e laicale, torinese e subalpina che ha illuminato la Chiesa dal XVII al XX secolo, di cui egli poteva ancora sentire il profumo e il racconto dei testimoni. Cito una figura per tutti, che è molto affine al carisma di mons. Barberis: il Beato Francesco Faà di Bruno. Solo la ‘pazzia’ dei santi è capace di guardare oltre le difficoltà. E dal cuore grande, sapiente e lungimirante di mons. Barberis è nata «Villa Richelmy», diventata un simbolo e richiamo all'amore fraterno per tutta la città di San Mauro Torinese. «Villa Richelmy», è ben visibile perché è una bianca struttura che spicca nel verde della collina che sale verso Moncanino. Una posizione assolutamente invidiabile, che offre un panorama su tutta Torino e sulla corona delle Alpi. Settantacinque anni sono un bel percorso e noi di san Mauro, anche qualcuno della mia età, può ricordare il nome di qualche suora, che operava in parrocchia per il catechismo e all'oratorio. Chi non ricorda suor Ignazia? O suor Oliva? O suor Emerenziana? E, detto tra parentesi, chi non ricorda don Filippo Gallesio (1912-1992), che dal 1981 fu cappellano delle suore proprio a San Mauro? A parte questi ricordi, la cosa che più deve chiamarci a dire un grande grazie a Dio e alle suore è il loro servizio umile e silenzioso, svolto con costante cura e attenzione. Come si dice, fa molto più rumore un albero che cade che una foresta intera che cresce. Le suore del Famulato Cristiano, nate dal cuore generoso del Barberi, sono piccole piante che lentamente crescono nel dono di se stesse e lentamente si consumano in questo dono. A San Mauro questo dono dura da 75 anni, e ci auguriamo che possa proseguire ancora. Il nome «Famulato» deriva dalla parola latina «Famulus», da cui deriva il termine «famiglia». Ebbene nell'antica Roma il «famulus» non era solo il servo o lo schiavo, ma l'asse portante della famiglia, umile e pur sempre subordinato, ma presenza preziosa da cui dipendeva tutta la buona gestione della famiglia. Con questa spiegazione, forse ora comprendiamo meglio questo nome un po' strano, «Famulato». E forse, in questi tempi, diventa sempre più importante guardare con gli occhi giusti quelle persone, suore o badanti, alle quali affidiamo la cura dei nostri anziani o i nostri ammalati o i nostri figli. Il ringraziamento va allora a queste umili donne che hanno compreso la parabola evangelica del servo vigilante, donne che lavorano notte e giorno in attesa del ritorno del Padrone di casa, nella certezza che in ogni ospite e persona di cui si prendono cura, si presenta loro Gesù, mendicante di amore. Rendiamo grazie a Dio per il dono alla nostra città di queste suore le quali, come Mosè sul monte, alzano le mani nella preghiera per tutti noi. Via Barberis, che conduce alla «Villa Richelmy» passando da via Matteotti. è una via in salita. Ed è allora possibile usarla come una metafora: l'esercizio della carità è un cammino che porta in alto. Così ha fatto Maria nel giorno della Visitazione quando, dopo aver accolto nel grembo il Figlio di Dio, con grande gioia subito si mette in viaggio verso i monti di Giuda per andare a trovare l'anziana cugina Elisabetta, anch'essa incinta. Questa icona è stata scelta dal canonico Barberis per le sue suore. La risposta che esse danno è «Fiat, Fiat mihi voluntas tua». Si compia, avvenga, operi in me, o Signore, la tua volontà. Grazie a te, padre Adolfo Barberis, per la grandezza del tuo cuore, che hai forgiato alla scuola della Parola di Dio e della Sindone. Grazie per averci donato questo Istituto di vita consacrata che ci ricorda il primato del servizio fraterno. E grazie a voi, care sorelle, perché ci ricordate che vale la pena amare Dio nei fratelli. Il servo di Dio, che speriamo di poter invocare presto come venerabile, ottenga a voi il dono della fedeltà al carisma e una fioritura di donne (e uomini!) capaci di servire il prossimo, e alla Chiesa di Torino di continuare a perdersi nel mare dell'amore, sulla scia di questi «fratelli e sorelle maggiori». Vito M. |
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